lunedì 8 agosto 2022

Piante e campi elettromagneticiPIANTE E CAMPI ELETTROMAGNETICI

Un nuovo campo di studi, da qualche anno a questa parte, ha il compito di studiare i campi elettrici che si formano attorno alle piante ed agli animali che interagiscono con esse, e che aiuterebbero tra le varie cose l’impollinazione.

Ma facciamo un attimo un passo indietro. Tutto attorno a noi ha un potenziale elettrico, come noi ed anche le piante in quanto siamo immersi in campi elettromagnetici, con la differenza che le piante sono conduttrici di corrente eccezionali in quanto sono, indovinate un po’, ricche d’acqua. Soprattutto perché le parti del fiore o della pianta espongono le strutture laminari sottili perdendo grandi quantità d’acqua, e di conseguenza ci sarà un’umidità maggiore attorno alla pianta rispetto all’atmosfera circostante. Le piante possiedono un’elettronegatività maggiore rispetto all’atmosfera, quindi sono carichi negativamente, mentre gli animali impollinatori, per rendere più semplice il discorso prendiamo gli insetti, sono carichi positivamente.

La spiegazione per quest’ultimi è semplice: avrete sicuramente provato a strofinare una penna o una bacchetta, ed avrete notato che “magicamente” si attaccano laddove è stata strofinata un pezzettino carta. Gli animali in natura si caricano positivamente correndo perché sfregano le zampe sul suolo, oppure gli animali volatori come gli insetti si caricano positivamente volando perché si “strofinano con l’aria”.

Quindi ora il discorso si fa un po’ più semplice:

  1. Gli insetti sono attratti dai fiori grazie agli odori rilasciati dalle stesse e dalla grande quantità d’acqua presente. I campi elettromagnetici attirano l’insetto che capta gli stessi con i peli che si ritrovano sulla testa;

  2. L’insetto carico si fionda sul polline prodotto dalle piante, anch’esso carico negativamente. Soltanto che, quando viene prelevato dalle antere, il polline non è più carico negativamente ma positivamente. Naturalmente, il polline non è che si attacchi all’insetto come una calamita perché esiste il pollenkitt, una sostanza che rende appiccicoso il polline. Ma la capacità attrattiva lo aiuta ad essere prelevato e trasportato;

  3. L’insetto ora visiterà un altro fiore, carico negativamente, rilasciando il polline sullo stigma del fiore ricevente che, oltre ad appiccicarsi, verrà in minima parte anche attratto per via di questo gioco di forze. Se il polline è compatibile, avremo la fecondazione.

Questo è uno dei tanti casi di cui si occupa questo nuovo campo della botanica, ma ne esistono davvero tanti di cui non ho parlato.

Fonte testo e immagine: The bee, the flower and the electric field: electric ecology and aerial electroreception. Dominic Clarke, Erica Morley, Daniel Robert 2017.

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