martedì 27 febbraio 2024

Recensione: Ventimila specie (o quasi) sotto il mare, di Andrea Bonifazi

 




"Il Mediterraneo non è solo un patrimonio di inestimabile valore, è semplicemente la nostra vita, quindi proteggerlo non è un asettico dovere legislativo, ma una missione che dovremmo portare avanti anche per noi stessi."

 

Questa è una frase tratta dal bellissimo libro di Andrea Bonifazi, Dottore di Ricerca in Ecologia Marina e creatore e gestore della famosissima pagina Scienze Naturali. Mi trovo un po' di parte, poiché da Naturalista, cerco sempre di approfondire aspetti che non ho avuto modo di esplorare durante i miei studi. Devo essere sincero: conosco pochissimo l'ambiente marino odierno. Ho studiato qualche concetto di zoologia e paleontologia, concentrandomi soprattutto sull'evoluzione dei pesci e sui contesti geologici, oltre all'argomento della mia tesi triennale. Per questo motivo, ho cercato di liberarmi delle poche conoscenze acquisite nel tempo per poter gustare appieno questo libro. È stato come seguire un corso di formazione.

Solo l'introduzione vale il prezzo del libro; da qui, Andrea dimostra di essere un eccellente divulgatore. Credo che questo libro possa essere fonte di ispirazione per chi desidera entrare nel mondo della divulgazione scientifica. Andrea utilizza un linguaggio scientifico per spiegare concetti complessi, rendendo il discorso fluido e comprensibile anche per chi non ha mai visto il mare. Introduce frasi e discorsi realistici per rispondere a domande comuni come: come possiamo tutelare il mare? Potremmo scoprire nuove specie? Il libro affronta tutte le dinamiche del mare, sia dal punto di vista naturalistico che legislativo.

La frase citata all'inizio del post si trova a pagina 21, dove si affronta un problema cruciale: la tutela del Mar Mediterraneo, il "Mare nostrum". Questo non è scontato, poiché talvolta non ci rendiamo conto di vivere accanto a uno dei mari più ricchi di biodiversità. Gli ecosistemi marini sono complessi e soggetti a continui cambiamenti, spesso dovuti ai cambiamenti climatici. Questo può comportare la perdita di biodiversità, l'arrivo di specie aliene che competono con quelle locali e una serie di altre variabili naturali e antropiche che è importante conoscere e valutare con attenzione. Andrea è abile nel costruire un discorso lineare e piacevole, prendendo in considerazione tutte le variabili che caratterizzano un determinato ecosistema, senza confondere il lettore. L'autore analizza gradualmente tutti gli ecosistemi, partendo dalle dune fino ad arrivare agli abissi marini, rendendo la lettura come un'esplorazione diretta con lui.

I punti positivi del libro sono molteplici:

  • Ogni capitolo è accompagnato da una descrizione dell'habitat e della biodiversità circostante, semplificando la comprensione dell'argomento;

  • Nonostante sia impossibile descrivere tutte le specie che compongono un ecosistema in un unico libro, vengono presentate le più rappresentative, arricchendo così la conoscenza del lettore;

  • La capacità di descrivere e rappresentare le specie in poche pagine evita al lettore la necessità di ricorrere a ricerche esterne;

  • Il libro presenta strategie comunicative che evitano al lettore di impantanarsi nei concetti o nei discorsi complessi;

  • Andrea si comporta come un cronista, quasi come un naturalista "vecchio stampo" come David Attenborough, descrivendo eventi quasi in tempo reale.

Non trovo punti negativi in questo libro, se non il desiderio di avere ulteriori volumi simili, magari dedicati agli ecosistemi lacustri e fluviali, seguendo lo stesso stile di questo libro.

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